Per gli strumenti già in uso all’inizio del 2026, anno di avvio dell’obbligo, a partire dalla data di attivazione dello strumento web per mettere in relazione POS e registratori, che sarà annunciata prossimamente, si avranno a disposizione 45 giorni per procedere.
A regime, per i POS e gli altri apparecchi per i pagamenti elettronici messi in funzione dal 1° febbraio del prossimo anno, si dovrà procedere tra il sesto giorno e l’ultimo giorno del secondo mese successivo rispetto alla data di attivazione.
La stessa tempistica si dovrà rispettare nel caso in cui venga modificato uno strumento già associato.
Dal punto di vista operativo gli esercenti realizzeranno il collegamento tra Registratori Telematici e POS utilizzati per i pagamenti elettronici tramite un nuovo servizio online dell’Agenzia delle Entrate.
Potranno agire in prima persona, accedendo tramite SPID, CIE o CNS, o affidarsi agli intermediari abilitati ad accedere all’area “Accreditamento e censimento dispositivi” del portale “Fatture e Corrispettivi”.
Una volta effettuato l’accesso basterà mettere in relazione il dato identificativo dei POS con la matricola dei registratori telematici censiti e attivati nel sistema delle Entrate, indicando anche “l’indirizzo dell’unità locale presso la quale sono utilizzati gli strumenti di pagamento elettronico”.
“Per agevolare l’inserimento, la procedura esporrà all’esercente l’elenco degli strumenti di pagamento elettronico, di cui risulta titolare, che gli operatori finanziari hanno preventivamente comunicato all’Agenzia”, si legge nel comunicato stampa che ha accompagnato la pubblicazione del provvedimento.
Il collegamento si può realizzare anche dalla procedura web delle Entrate per la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri nel caso in cui sia utilizzata al posto del registratore telematico.
Stabilito il dialogo tra gli apparecchi, sarà necessario aggiornare i dati solo in caso di variazioni.
Accanto alla nuova regola da rispettare, dal prossimo anno entrerà in vigore anche un sistema sanzionatorio con multe fino a 4.000 euro per chi non si adegua alle novità.